Il
diluvio e la rugiada
(2011)
movie script
by Duccio Nelli Machiavelli.
Based on the novel
"Il diluvio e la rugiada"
by Duccio Nelli Machiavelli.
TEASER:
Cosa
hanno in comune un giovane del duemila con uno del 1848 coinvolto nell’avventura
del Risorgimento Italiano. Un evento che sa di magico e esoterico li mette in
contatto mescolando le loro vite, le loro passioni e i loro amori. Se la
tecnologia separa in modo drastico le due esistenze, i sentimenti invece non
cambiano e non risentono del tempo che li divide.
Come
ci si comporterebbe il sapere di conoscere il futuro di una persona se non
giocando con gli eventi trasformando l’altro in una specie di veggente che
conosce eventi che altri conosceranno solo dopo molto tempo. Ecco che la
conoscenza diventa forza in un mondo arcaico che scrive ancora con la penna d’oca.
Ma
giocare con il tempo è un gioco pericoloso che decidono di troncare al momento
opportuno, quando si rendono conto che in effetti la storia può essere
modificata.
SOGGETTO:
Diego
Valeri ha iniziato la sua esistenza nel modo peggiore, abbandonato dai suoi
genitori davanti a un portone di una chiesa.
Nessun
messaggio se non una carta da gioco, un asso di bastoni, con cui, il padre
naturale esprime con essa, la punizione che si aspettava dal proprio figlio,
per quell’atto scellerato.
Quella
carta, di cui Diego viene in possesso al compimento dei diciotto anni insieme
ai documenti che certificano la sua adozione, unita a un tre di bastoni trovato
casualmente da bambino che Diego conservava come portafortuna, vanno a
completare una napoletana a bastoni con un due sempre di bastoni, che Diego
trova per una via di Trastevere, tornando da una serata trascorsa con Liana, la
sua compagna di una relazione tormentata.
La
sua sensibilità lo porta a caricare questa circostanza così particolare, di
significati che trascendono dalla semplice coincidenza, però quello che si troverà
a vivere come conseguenza di ciò, sarà una cosa che non si sarebbe mai
aspettato.
Luca,
direttore responsabile di una casa editrice, incarica Diego di realizzare le
illustrazioni di un libro sulla Repubblica Romana e Giusy, la direttrice del
museo sul risorgimento, è colei che gli consegna i documenti sui personaggi che
servono a Diego per realizzare le tavole.
Al
risveglio, il mattino dopo, trova sul suo tavolo da disegno un dipinto che lui
non aveva fatto. Percepisce in quella casa una presenza che si esplicita come
una voce che sente dentro di se, di un certo Nino Costa, noto pittore romano
dei primi dell’ottocento e nel 1848 è in piena attività sovversiva per la
libertà dell’Italia.
La
cosa che unisce i due ragazzi è l’abitare nella stessa casa in un luogo, porta
San Pancrazio, dove si consumerà la battaglia più cruenta dei patrioti italiani
in difesa della Repubblica Romana contro le truppe Francesi.
Si
rendono conto di vivere i loro presenti, seppure a centosessanta anni di
distanza. Nino esprime le sue ansie e le sue aspirazioni per la libertà che le
decisioni ondivaghe del papa Pio IX che esalta prima e deprime poi le speranze
dei liberali. Diego però ha il vantaggio di conoscere il futuro di Nino. I due
cercano di conoscersi fino a diventare amici prescindendo dalle vicende
storiche del momento.
Diego
tronca la sua relazione tumultuosa e poco coinvolgente con Liana con cui aveva
iniziato una inconcludente convivevza, mentre Nino, a causa di un incontro
fortuito, si innamora di una ragazza, Lydia, di cui realizza un ritratto.
Nino
coinvolge Diego nelle vicende del suo amore impossibile in quanto Lydia è una
ragazza ebrea e a un cristiano non sarebbe possibile unirsi a una donna ebrea e
viceversa, e così Diego, incuriosito dal ritratto della donna che misteriosamente
si materializza sul suo tavolo da disegno, cerca di ricostruire le vicende
della donna interrogando i suoi discendenti nel ghetto ebraico.
Un
anziano studioso della storia del ghetto individua in Myriam la discendente
diretta di Lydia.
Myriam
è una funzionaria della Regione Lazio e mamma di una bambina di quattro anni, Ester,
con cui Diego instaura un rapporto di simpatia particolare. Diego incontra Myriam
e tra di loro nasce immediatamente qualcosa di cui però non sanno comprendere
la vera natura. Sia Myriam che Diego si portano dietro dei drammi che impediscono
loro di guardarsi dentro, in effetti Ester è il frutto di uno stupro che la
donna aveva subito.
Diego
però, trova in Giusy, reduce da una storia sentimentale disastrosa, una
compagna ideale di giochi sessuali in cui ognuno cerca solo un rapporto
disimpegnato, rapporto a cui si appoggiano con un trasporto che li spaventa.
Nino,
imbeccato da Diego, diventa sempre più un personaggio di spicco del movimento
liberale romano, entrando con tutti gli onori nei salotti esclusivi della
nobiltà romana.
Diego,
vive in diretta gli avvenimenti che porteranno alla costituzione della repubblica
Romana, meravigliandosi per la totale mancanza di notizie degli avvenimenti
europei in una società che scrive ancora con la penna d’oca e che impiega lo
stesso tempo nel viaggiare che impiegava Giulio Cesare.
Sia
Nino che Diego non vogliono cambiare il corso della storia ma Diego si compiace
dello stupore che suscita Nino per la conoscenza di fatti che arriveranno poi alla
conoscenza di tutti solo dopo molto tempo. Tanti personaggi resi mitici dagli
eventi storici diventano quasi confidenziali, come Ciceruacchio, il Duca
Caetani, Don Filippo Lante, Massimo d’Azelio, Antonio Rosmini e tanti altri di
cui Nino traccia con abile sagacia tavole illustrate degli avvenimenti del
tempo che invia a Diego, suscitando ammirazione sia dell’editore che di Giusy
come direttrice del museo.
Ma
una figura imprevista che arriva dal passato sconvolge la vita di Diego. Il suo
padre naturale è ricoverato in un ospedale di Lione per una grave forma di
leucemia che lo sta portando alla morte. Spinto dal bisogno di chiedere perdono
a suo figlio, tramite il padre adottivo di Diego, gli fa pervenire un’accorata
lettera in cui gli chiede di vederlo almeno una volta prima di morire.
Diego,
turbato, si reca a Lione e rimane profondamente colpito dall’uomo che sente di
non poter odiare, anzi, si offre di donargli il midollo nel disperato tentativo
di salvargli la vita. Giusy sorprende Diego a Lione facendo ritrovare allegria
e buonumore a Diego, ma nello stesso tempo si rendono conto di giocare con i
propri sentimenti.
L’operazione
del trapianto di midollo viene effettuata e tra il padre e Diego nasce un
sentimento che ridà serenità al padre che gli farà affrontare con un animo più
forte il periodo di attesa per la certezza che l’attecchimento sia andato a
buon fine.
Gli
avvenimenti della Roma di Pio IX ormai stanno andando verso l’uccisione di
Pellegrino Rossi e la conseguente fuga a Gaeta del papa. Nino vuole impedire a
tutti i costi questo omicidio di cui conosce l’autore, il giorno e l’ora invano
implorato da Diego di non intromettersi nella storia.
La
consapevolezza che ormai questo gioco con il tempo stava diventando troppo
grande per loro, fa prendere a Diego la decisione di chiudere la porta
temporale che li teneva in contatto strappando le tre carte che avevano segnato
così profondamente l’esistenza di Diego.
La
sofferenza della perdita di un amico tanto straordinario è lenita dalla
consapevolezza di provare un amore sincero e travolgente per Myriam che lo
ricambia con la stessa intensità, e così loro due e la piccola Ester formeranno
quella famiglia di cui Diego, ex bambino Martinit, sentiva il bisogno per
chiudere un capitolo che era iniziato sui gradini di una chiesa trentacinque
anni prima.
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